Gabriella Gallozzi – l’Unità

A Venezia ha “occupato” il festival per tutta la sua durata. A Bologna è stato “ospite” della Cineteca in contemporanea con la festa nazionale de l’Unità. E ora arriva anche a Roma. E’ Via due Macelli, Italia. Sinistra senza Unità, il film di Daniele Segre sulla drammatica vertenza che ha portato lo scorso 28 luglio alla chiusura dello storico quotidiano, del quale ancora oggi, a distanza di cinque mesi, si attende il ritorno in edicola.
L’appuntamento è per il 18 dicembre alle ore 17 al Piccolo Eliseo in via Nazionale, nell’ambito di un incontro-dibattito organizzato dalla rivista di Paolo Flores D’Arcais, ‘Micromega’ (che dedica il numero in edicola al futuro de ‘l’Unità’ con interventi di Michele Serra, Claudio Rinaldi e Lamberto Sechi) col “sostegno” della Mikado di Roberto Ciccutto. In questa “prima” romana Segre mostrerà la versione definitiva del suo film: un’ora e trenta di immagini, selezionate dalle originarie dodici ore, presentate a Venezia in dieci episodi. Immagini drammatiche in cui si ripercorre la storia degli ultimi giorni di vita de l’Unità. Le assemblee concitate, il via vai in redazione di politici, ministri, sindacalisti. L’occupazione della sede e poi l’esperienza dell’on-line nel tentativo di proseguire il rapporto con i lettori. Il film di Segre termina qui. Mentre la vertenza de ‘l’Unità’ è ancora aperta, con i suoi 200 dipendenti (tra giornalisti e poligrafici) in cassa integrazione.
Al termine della proiezione, aperta al pubblico, ci sarà – c’é da sottolinearlo? – l’immancabile dibattito….
“Avremo in sala – assicura Paolo Flores D’Arcais – Walter Veltroni e tutti gli altri direttori del giornale. Da Peppino Caldarola a Pietro Ingrao, da Reichlin a Petruccioli e chiunque vorrà potrà intervenire”. L’invito a discutere il possibile futuro del giornale di Gramsci è esteso a tutti, dunque. C’é da dire però che la redazione e le sue organizzazioni sindacali non hanno gradito molto il fatto d’essere stati esclusi dalla fase di ideazione di questa assemblea. Tant’è che nella mailing list curata dal comitato di redazione l’incontro di Flores D’Arcais viene addirittura letto come una strumentalizzazione che arriva in un momento delicatissimo della trattativa. Tanto che in molti della redazione pensano già di disertarlo.